di Giuseppe Casagrande
Sono i nuovi gioielli della nobile famiglia trentina che da 600 anni vive a Borgo Sacco (Rovereto). Nel 1961 lanciò il Fojaneghe, primo esempio di uvaggio bordolese italiano
Non solo Fojaneghe. L'azienda agricola dei conti Bossi Fedrigotti, famiglia che da 600 anni vive a Borgo Sacco (Rovereto) e che da 300 anni coltiva la vite, è famosa in Italia e nel mondo anche per altri gioielli, ad esempio il Marzemino e il Teroldego, espressioni territoriali da scoprire assieme al Traminer, al Pinot Grigio Ramato (Ruländer), tutte varietà che nei loro vigneti convivono con i grandi vitigni internazionali: Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Pinot Nero.
La proprietà dei Conti Bossi Fedrigotti, gestita con il supporto tecnico e commerciale del Gruppo veronese Masi Agricola, azienda leader in Valpolicella nella produzione di Amarone, si estende su una superficie di 40 ettari di vigneto distribuiti su tre tenute a ridosso di entrambe le sponde del fiume Adige: Maso San Giorgio (Rovereto), Fojaneghe (Isera e Mori), Sant'Antonio (Pomarolo). Oggi puntiamo i ruiflettori sui nuovi Marzemino e Teroldego "Mas'Est" annata 2020.
Il Marzemino Mas'Est 2020 dei Conti Bossi Fedrigotti
Il Marzemino deve gran parte della propria fama ad una storica citazione contenuta nel "Don Giovanni" di Mozart laddove l’impenitente seduttore si fa imbandire un luculliano banchetto incitando il servo Leporello a versare il vino, l'"Eccellente Marzemino". Qualità che ritroviamo anche oggi nel Marzemino Mas'Est 2020 dei conti Bossi Fedrigotti. Un vino dal colore rosso brillante con sfumature violacee.
Al naso è un'esplosione di "nuances" speziate, bacche di sottobosco, ribes, lamponi. In bocca si presenta con una bella acidità supportata da una piacevole nota di frutti di bosco. Il retrogusto è asciutto e pulito. Ingentilito da un leggero appassimento, questo Marzemino è adatto per accompagnare primi piatti sostanziosi con ragù e secondi piatti di carne. In particolare si abbina perfettamente alla tradizionale cucina delle Dolomiti: canederli di speck, insaccati, formaggi, goulasch, selvaggina.
Il Teroldego Mas'Est 2020 dei Conti Bossi Fedrigotti
Questo Teroldego è prodotto in purezza con le uve provenienti da terreni vocati delle storiche tenute dei Conti Bossi Fedrigotti. Il Teroldego rappresenta un esempio significativo della stretta interdipendenza tra vitigno e territorio. È nella sua terra d’origine, infatti, che il Teroldego esprime al meglio le proprie potenzialità e regala vini sontuosi come quelli che il Mariani, cronista del Concilio di Trento, nel XVI secolo definiva "vini muti che fan parlare". Il miglior Teroldego è prodotto nella Piana Rotaliana e nei colli d’Isera. Da queste terre riceve il suo carattere: austero con un tocco di nobilità.
Il Teroldego Mas'Est 2020 si presenta nel bicchiere con un bel colore rosso rubino intenso e vivace. Il bouquet si caratterizza per le note floreali, la frutta rossa matura e una piacevole speziatura di liquirizia. In bocca è ampio, complesso con tannini morbidi, eleganti e setosi. Il finale piacevole e persistente. Si abbina con carni rosse alla griglia, ma anche con piatti di selvaggina, goulasch o formaggi stagionati.
Il Fojaneghe Bossi Fedrigotti primo esempio di uvaggio bordolese italiano
Marzemino e Teroldego sono due esempi emblematici della versatilità dei vigneti dei Conti Bossi Fedrigotti, anche se la fama delle tenute roveretane dei Conti è legata al Fojaneghe, primo esempio di uvaggio bordolese italiano, creato nel 1961. Il Fojaneghe racchiude in sé un pezzo di storia dell’enologia italiana ed in particolare di una nobile famiglia, i Conti Bossi Fedrigotti, oggi tutta al femminile, con la giornalista e scrittrice Isabella, la sorella Maria José e la nipote Valérie. Una nobile tradizione trentina. In alto i calici. Prosit.