Riceviamo da Ufficio Stampa Bottega s.p.a. e volentieri pubblichiamo.
La Cassazione Penale conferma il reato di uso dei segni ingannevoli, ma Santero viene prosciolto per prescrizione.
Sandro Bottega prende atto con perplessità ed amarezza del proscioglimento della ditta Santero in quanto il reato di utilizzo di segni ingannevoli ex art. 517 CP risulta essersi prescritto. Sottolinea come le motivazioni della sentenza confermino comunque la sussistenza del reato, già rilevato anche in fase di appello. Analizzando attentamente le motivazioni della sentenza della Cassazione Penale colpisce leggere la conferma che il reato, è stato sì commesso, ma purtroppo risulta prescritto.
Il caso inizia nel marzo 2012 con una denuncia da parte di Bottega, assistito dall’avv. Raimondo Galli. Nel 2016 una sentenza di primo grado condanna il legale rappresentante di Santero a 18 mesi di reclusione (pena sospesa) e provvisionale di euro 50.000 per aver contraffatto un marchio di Bottega. Nello specifico il prodotto che ha determinato la condanna è il vino spumante Moscato Tempo, copia del Petalo Moscato Vino dell’Amore, marchio storico dell’azienda Bottega.
La sentenza d’Appello intervenuta nel gennaio 2021 ha dichiarato la insussistenza della contraffazione ma ha confermato l’esistenza del reato ex art 517 cp in capo a Santero, assistito dall’avv. Blengino, dichiarandone però il proscioglimento per intervenuta prescrizione. La sentenza di Cassazione dell’aprile 2022 conferma in sostanza la sentenza d’appello. Ovvero il reato di uso di segni ingannevoli è stato commesso, ma l’imputato è stato prosciolto per prescrizione. Nel frattempo sono trascorsi 10 anni, ovvero la durata complessiva della causa.
In questo lasso di tempo abbiamo visto numerosi interventi del legislatore in tema di prescrizione e sarebbe il caso ora di trovare un punto di equilibrio, anche tenendo conto della tutela della vittima, stante il fatto che ad oggi la prescrizione interviene in un gran numero di processi, a causa della durata dei medesimi.
È evidente che la prescrizione suona come una beffa per chi vede i suoi diritti violati e seppur formalmente tutelati. Infatti nella sostanza chi ha commesso il reato rimane impunito a causa della prescrizione. Va quindi a cadere l’effetto deterrenza dal commettere illeciti. Abbiamo ottimi magistrati in Italia, ma le norme non sono sempre adeguate a tutelare i diritti e soprattutto paghiamo le conseguenze della carenza di organico, di mezzi e di magistrati. Il tema della giustizia è importante anche per il nuovo governo e va affrontato, non solo dalla parte della tutela dell’imputato, ma anche da quella della tutela della vittima.