Antonella, Cristina ed Elisabetta Nonino hanno ricevuto il “Premio Guido Carli” 2024 per aver rivoluzionato il mondo dei distillati. Una "case history" friulana.
Conservo un ricordo bellissimo (anche perchè ero ai miei esordi giornalistici) della famiglia Nonino, del mitico Benito e dell'altrettanto mitica Giannola ribattezzata da Gianni Brera e Luigi Veronelli "Nostra Signora della Grappa". Era il 1 dicembre 1973 ed ero stato invitato con alcuni colleghi a Percoto, paesino di poche anime in provincia di Udine, all'inaugurazione della Distilleria Nonino. Una distilleria che segnò una svolta epocale per il mondo della grappa che da umile prodotto diventò un'acquavite nobile, degna di entrare nei salotti dell'alta società grazie anche alle artistiche confezioni in vetro disegnate da maestri cesellatori del calibro di Venini, Baccarat, Riedel. Insomma il passaggio da cenerentola a... principessa era segnato.
Giannola Nonino e la battaglia combattuta assieme a Veronelli
All'epoca mi incuriosì (poi parecchi anni dopo ebbi modo di conoscere anche le figlie di Giannaola) l'intraprendenza di questa donna, una forza della natura, che su suggerimento di Veronelli, ingaggiò una battaglia con i vignaioli della zona affinchè vinificassero separatamente le uve, vigna per vigna. L'idea era di applicare lo stesso concetto alla grappa, cominciando dalle vinacce dell’uva, di "Picolit" in particolare. "Fui osteggiata - racconta - dai vignaioli stessi. Allora, per realizzare la sperimentazione mi rivolsi alle mogli dei vignaioli offrendo loro per la vinaccia separata dell’uva Picolit trenta volte il valore della vinaccia tradizionale. Alla fine riuscii a convincere le mogli dei vignaioli e il 1 dicembre 1973 invitai Veronelli a venire a Percoto per tenere a battesimo la prima distillazione della Grappa Monovitigno® Picolit, che segnò l’inizio di una nuova era per il mondo della distillazione."
Premiato il talento imprenditoriale e la genialità italiana nel mondo
Benito e Giannola Nonino brindano con le figlie in distilleria.
Da allora non si contano i gioielli usciti dagli alambicchi di Benito e Giannola, i successi commerciali, i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti. L'ultimo in ordine di tempo è il "Premio Carli" 2024 che porta il nome dell’ex governatore di Bankitalia ed ex ministro del Tesoro, assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte per il loro impegno sociale, i successi in campo imprenditoriale, oltre che per aver portato lustro al talento e alla genialità italiana nel mondo. Il premio è stato consegnato all’Auditorium Parco della Musica di Roma, alla presenza dei ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e per gli Affari Europei Raffaele Fitto, alle sorelle Antonella, Cristina ed Elisabetta Nonino per il merito imprenditoriale con il quale continuano a rivoluzionare il mondo dei distillati nella storica distilleria friulana, a Ronchi di Percoto, l'azienda che guidano assieme ai genitori e con l'apporto dell’ultima generazione rappresentata da Francesca Bardelli Nonino.
"Ci sembra ieri: eravamo bambine con i nostri genitori in distilleria"
Giannola Nonina con le figlie nella distilleria di Percoto.
"Ci sembra ieri che eravamo bambine con i nostri genitori in distilleria - hanno raccontato commosse Antonella, Cristina ed Elisabetta nel ritirare il premio - la grappa è talmente parte della nostra vita che è diventata un membro della famiglia, una quarta sorella. Abbiamo trovato il modo di custodire e difendere la rivoluzione della grappa con la creazione della prima Grappa di Monovitigno, nata con il papà e la mamma nel 1973. E con la forza di una passione tramandata di generazione in generazione abbiamo aperto nuovi mercati. Inoltre abbiamo fatto crescere il Premio Nonino, uno dei riconoscimenti più longevi e prestigiosi d’Italia, istituito pionieristicamente nel 1975 dalla famiglia Nonino per la valorizzazione della civiltà contadina e per salvare gli antichi vitigni autoctoni friulani in via di estinzione, e, da allora, assegnato alle più importanti personalità in ambito culturale, letterario ed enogastronomico riuscendo ad anticipare per ben sei volte i Premi Nobel."
"Abbiano riscoperto prodotti dimenticati e creato nuovi distillati"
L'Amaro Nonino Quintessentia creato da Benito e Giannola Nonino nel 1984.
"Abbiamo riscoperto prodotti dimenticati e creato nuovi distillati - hanno concluso le sorelle Nonino - aprendo la strada per quello che sarà il futuro dell’acquavite italiana: la grappa nei cocktails." Nonino è stata proclamata la miglior distilleria al mondo, “Spirit Brand-Distiller of the Year”, nel 2019 per l’autorevole magazine statunitense "The Wine Enthusiast", era la prima volta per l’Italia e per la grappa. Inoltre per una delle riviste accademiche più influenti al mondo, la “London School of Economics (Lse) Business Review”, è un case history capace da sempre di guardare al futuro ed al passo con i tempi come pochi brand storici riescono a fare.
Il premio è assegnato da una prestigiosa giuria di imprenditori
La premiazione della rivista americana "The Wine Enthusiast".
Ad assegnare la speciale medaglia in bronzo, coniata dall’Istituto Poligrafico, è una prestigiosa giuria di top manager, imprenditori ed editori (Ornella Barra, Urbano Cairo, Flavio Cattaneo, Claudio Descalzi, Luigi Ferraris, Andrea Illy, Matteo Lunelli, Giampiero Massolo, Claudia Parzani, Ettore Prandini, Alessandra Ricci, Stefano Sala). "Nell’edizione straordinaria che segna i quindici anni di storia del Premio - ha dichiarato la presidente Romana liuzzo - abbiano celebrato l’ingegno e la creatività, la passione e la generosità, il gusto e l’eleganza."
In alto i calici. Prosit!
di Giuseppe Casagrande