di Camillo Pisano
Era il 1999, il nuovo millennio alle porte, quando Michele Barro, che in verità birraio non era (faceva il designer e viveva a Milano), ha deciso di cambiare vita e città trasferendosi a Trieste. E’ qui che ha aperto Cittavecchia come il cuore del capoluogo giuliano, il nome del suo birrificio, ispirato alla gente del porto e a tutti quelli che girano il mondo senza mai dimenticarsi di casa, quella parte della città che dal colle di San Giusto scende fino a Piazza Unità attraversando i quartieri di Cavana e il Ghetto ebraico, un quartiere un tempo malfamato che ora pullula di vita cittadina, locali e negozi alla moda, dove si respira l’aria mitteleuropea e dove soffia il vento di bora. Da allora sono passati oltre vent’anni e oggi il birrificio è diventato una società agricola che produce da sola il suo malto.
Ha ampliato la capacità produttiva, installato un nuovo impianto di imbottigliamento e si è dotato di una struttura commerciale che si sta sviluppando a grande velocità anche grazie ad importanti accordi di vendita che garantiranno una migliore distribuzione del prodotto.Cittavecchia è stata appena premiata al Concorso Birra dell’Anno, ma ha da lungo tempo ottenuto consensi tra gli appassionati del buon bere. Dal 2016 il birrificio sta vivendo una seconda fase grazie all’ingresso di alcuni nuovi soci, che hanno contribuito a far sì che la gamma prodotta passasse da 6 a 13 birre. Ne diventa titolare Giulio Ceschin che, al titolo di enologo ha aggiunto anche quello di mastro birraio.
Giulio proviene dal mondo del vino, da un prodotto della terra, depositario di una storia partita con il padre anch’egli enologo e votata alla realizzazione di una delle più belle realtà enologiche della zona dei Colli Orientali del Friuli. Esauritasi l’esperienza del vino, assieme ad alcuni amici ha rilevato Cittavecchia per dedicarsi a quella che lui scherzosamente definisce “un’esperienza diversamente alcolica”. Cittavecchia è stata pioniera della rinascita della “birra viva” e “genuina”, nell’epoca in cui questa bevanda era appannaggio dei grandi birrifici industriali e ha contribuito a rinobilitare il prodotto con l’uso di tecniche e processi “artigianali”. Ed è con questo spirito che a fine 2019 si unisce al team l’imprenditore triestino Gabriele Ritossa, il cui apporto garantisce un’ulteriore spinta per la realizzazione di nuovi ambiziosi progetti di crescita.
Accanto alla sua ventennale artigianalità, Cittavecchia ora sfoggia un’anima moderna, pronta per abbracciare il grande pubblico che ama la qualità e il gusto pulito, fresco e giovane. Nel frattempo sono nate alcune iniziative che sono diventate il fiore all’occhiello del birrificio triestino tra cui BUONVENTO, la birra realizzata per Barcolana 50 nel 2018, e ÀILA, la birra artigianale pensata per la città di Trieste ad inizio 2019. Proprio in questo ultimo anno è stato avviato l’allargamento al canale moderno con la linea MAGAZZINO26 e rivolto un importante impegno nel sociale con il progetto Andre, nato dall’impegno tra Cittavecchia e l’impresa sociale I Bambini delle Fate che, assieme, collaborano alla realizzazione di una serie di birre i cui proventi sostengono i progetti di inclusione sociale promossi dalla stessa organizzazione. Andre è come Franco Antonello chiama suo figlio Andrea, che con la sua naturale spontaneità, regala al mondo la parte più bella e autentica di tutti noi l’amore.
Tante birre, tutte di qualità
Fra le birre prodotte da Cittavecchia, tutte originali e di qualità, meritano una menzione:
AILA - In dialetto triestino significa “eccola”! Birra dal colore dorato chiaro, leggermente opalescente e coronato da una lieve schiuma candida. All’olfatto emerge subito la caratterizzazione data dalla scorza d’arancia, che va a innestarsi su un fine e delicato impianto maltato . Dopo qualche secondo di permanenza nel bicchiere giunge invece una nota floreale di mughetto e zagara.
GIANT CAVE - Dedicata alla Grotta Gigante, la più grande cavità al mondo aperta al pubblico, a pochi chilometri da Trieste. Birra dal colore dorato chiaro con una leggerissima opalescenza, la schiuma è di colore candido. L’olfatto vira decisamente su sentori maltati mentre in bocca questa componente richiama il cracker e la mollica di pane bianco ed è pienamente in linea con lo stile bavarese, così come la fragranza erbacea dei luppoli che emerge in seconda battuta. Il corpo è agile ma non troppo esile, il finale luppolato erbaceo moderato; nel retrolfatto torna un ricordo di trifoglio che va a braccetto con i sentori maltati.
LUCHY SHOES - Nel 1949 aprì la Lucky Shoes Co. Spa, fabbrica di calzature per il mercato americano situata in Portovecchio a Trieste dove lavorano per lo più donne. Di colore ambrato chiaro, leggermente opalescente, è sormontata da una schiuma screziata di avorio, compatta e di buona finezza e persistenza. All’olfatto dominano i sentori maltati, con ricordi di pan brioche appena sfornato, frolla leggera e una punta di nocciola fresca; dopo qualche secondo nel bicchiere arrivano delicate note floreali di gelsomino. Il primo sorso regala morbide sensazioni di malto che richiamano una fetta biscottata con un velo di albicocca. Alla fine non manca un sentore di amaro ben bilanciato in cui si rincorrono ricordi di tè nero e ciliegia matura.
WHITE SHARK - C’è stato un tempo in cui la parte nord dell’Adriatico, dal golfo di Trieste al Quarnaro, pullulava di grandi squali bianchi. A loro è stata dedicata questa Hefeweizen: dal colore dorato chiaro si pone con una leggera opalescenza e una corona di schiuma candida, compatta e fine. Il bouquet è in prima battuta fresco e fragrante, con la classica nota di banana caratteristica dello stile accompagnata da ricordi di mela Fuji e da un tocco citrico di scorza di cedro. Dopo qualche istante di permanenza nel bicchiere arriva la componente fenolica, tinta di pepe nero e noce moscata, su cui scivola il garofano e tratti di note vanigliate. Al gusto il debutto dolce ha gli stessi richiami di mela e banana delicata avvertiti al naso ed è temperato da una breve puntura citrica sulla lingua e da un carattere speziato orientato sul pepe nero.
GORIOT - E’ dedicata all’omonimo romanzo di Honoré del Balzac pubblicato nel 1834 e considerato uno dei capolavori del realismo. Birra dal colore dorato carico con riflessi aranciati, leggermente opalescente dalla schiuma avorio fine e lieve. All’olfatto si avverte un bouquet speziato di cardamomo, zenzero e zagara innestati su un fondo maltato venato di biscotto frollino. Dopo qualche secondo nel bicchiere la componente speziata vira su ricordi di pepe di Giamaica e ginepro. Un primo sorso a prevalenza dolce, con ricordi di miele d’acacia e marmellata d’arance, è seguito dagli aromi speziati con particolare accento su cardamomo e pepe. Tendenza balsamica che ricorda la lavanda. Il corpo snello prelude a un finale leggermente amaro con ricordi di achillea millefoglie e un ritorno al timo e origano essiccati nel retrolfatto.
FORMidable - Il commissario Maigret è un personaggio letterario creato da Georges Simenon, protagonista di 75 romanzi e 28 racconti di genere poliziesco. Formidable era il boccale di birra da un litro da cui il commissario amava bere tra un delitto e l’altro presso la Brasserie Dauphine. Birra di fantasia a metà strada tra le birre belghe e le strong ale inglesi, dal colore ramato carico con riflessi bruni, discreta opalescenza e schiuma tinta tra l’ocra e il beige. Al naso convivono sentori caldi legati ai malti, miele di castagno e mallo di noce e il tocco rinfrescante del cardamomo. Al sorso la carbonazione è sottile e moderata. In bocca il primo attacco è improntato alla dolcezza, con ricordi di miele, noce e confettura di fragole; si bilancia poi verso sentori amaricanti di erbe alpine mentre nel retolfatto c’è un ritorno delle note mielate e di frutta secca a guscio.
KARNERA - Dedicata a Primo Carnera, unico pugile italiano a conquistare il titolo di campione mondiale dei pesi massimi, nel lontano 1933. La birra è di colore ebano, impenetrabile, sormontata da fine schiuma nocciola. L’olfatto presenta un’avvolgente impronta di tostature con fava di cacao che vira verso cioccolato fondente 60-70%; guadagnando in temperatura giungono i ricordi di brace spenta e una pennellata di lamponi e ribes rosso. Carbonazione moderata come da perimetro stilistico, gusto imperniato sulle tostature di caffè e cacao e sul piacevole contrappunto di note di mirtillo e lampone. Il finale, tostato e morbido, chiude nel retrolfatto con la fragranza della fava di cacao.
ANDRE Cream Ale – Una nuova versione di birra “quotidiana”. Si è voluto creare una birra “ibrida” che richiamasse le sue origini americane e abbracciasse la freschezza. Il risultato è una Cream Ale, ciò che c’è di più vicino ad una lager senza esserlo, un’interpretazione americana in alta fermentazione (le Cream Ale sono nate nel 1800 in contrapposizione alle birre lager prodotte in Canada). E’ una birra invitante dal sapore fresco a cui abbiamo aggiunto l’agrumato delle scorze di buccia di arancia amara. Un mix che regala fruttuosità e bevibilità e lascia la bocca pulita e soddisfatta. Adatta per tutte le situazioni in cui è bello condividere, questa birra è semplicemente ciò di cui vai alla ricerca dopo il lavoro duro, dopo lo sport o dopo una giornata di sole! Dal gusto scorrevole, dissetante e rinfrescante. PRIMO ANNO DI PRODUZIONE: ottobre 2019 STILE DI APPARTENENZA: Cream Ale.
ANDRE English IPA - Dall’Inghilterra dell’epoca vittoriana, le navi partivano cariche di merci e birre verso le colonie. A causa di viaggio lungo e difficile, la birra però cambiava gusto e piacevolezza. Vennero così usati l’alcool e il luppolo, naturali antisettici con i quali si poteva garantire stabilità e durata. Nacquero le India Pale Ale, IPA. Andre è una birra a alta fermentazione che si ricollega alla tradizione delle autentiche IPA inglesi di cui nella scelta dei malti e luppoli rincorriamo l’aderenza allo stile. La versione originale è stata via via “modernizzata” con piccoli accenni di luppoli fruttati americani: a ccanto al malto Marris Otter convivono luppoli come Chinook e Cascade assieme al sempre presente East Kent Golding che caratterizza comunque questa birra. Delle 105 varietà di luppoli esistenti questi sono a nostro avviso quelli che meglio incarnano la nostra idea di birra inglese.
PRIMO ANNO DI PRODUZIONE: 2015 STILE DI APPARTENENZA: English India Pale Ale. Gusto pieno, caldo e complesso che ricorda su tutte le sensazioni del malto, cui seguono rinfrescanti la frutta agrumata e note floreali. Una nota amara esuberante si compensa con una sferzata di caramello.
Birrificio Cittavecchia – Craft Brewery Trieste Società agricola a.r.l.
z.a. Stazione di Prosecco 29/e, 34010 Sgonico (Trieste)
Tel. 040/251060
info@cittavecchia.com
www.cittavecchia.com
Trieste, città cosmopolita e mitteleuropea
Città di mare e di confine, Trieste è una delle più belle e affascinanti città italiane, crocevia di mondi latini, tedeschi e slavi. Una città dai numerosi confini, non solo geografici ma anche culturali e storici. L'area che si affaccia sul porto è quella che più rappresenta lo spirito di questa città. Capoluogo della regione italiana a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia, affacciato sull'omonimo golfo nella parte più settentrionale dell'Alto Adriatico, fra la penisola italiana e l'Istria, a qualche chilometro dal confine con la Slovenia nella regione storica della Venezia Giulia. Rappresenta da secoli un ponte tra l'Europa occidentale e quella centro-meridionale, mescolando caratteri mediterranei, mitteleuropei e slavi ed è il comune più popoloso e densamente popolato della regione con il porto di Trieste che nel 2016 è stato il porto italiano con più traffico merci ed uno dei più importanti nel sud Europa.
Il territorio cittadino di Trieste è occupato prevalentemente da un pendio collinare che cresce di altitudine fino a terreno montagnoso anche nelle zone limitrofe all'abitato. La zona abitata di Trieste si trova tra i 2 e i 450 metri sul livello del mare su un paesaggio roccioso, calcareo e arido, noto per le sue grotte e le sue doline, ai piedi di un'imponente scarpata che dal Carso digrada bruscamente verso il mare. Il punto più elevato del territorio comunale raggiunge i 674 metri (Monte Cocusso). Le origini di Trieste sono antiche, e possono essere riscoperte passando davanti all'antico Teatro Romano, dove inizia la salita verso il Colle San Giusto, il nucleo più antico della città.
In cima al colle sorge la Cattedrale di San Giusto - risultato dell'unione di due chiese precedenti - che presenta un'armoniosa architettura romanica con facciata decorata da un rosone centrale in stile gotico ed un possente campanile a torrione, che sfrutta il propileo di un tempio romano. Ai margini della piazza, occupata dai resti dell'antico Foro romano, è situato il Castello di Trieste, fortezza fatta edificare da Federico III nel 1470 per i capitani imperiali stranieri. In Piazza della Borsa, si ammira il bel Palazzo della Borsa Vecchia e, soprattutto, la meridiana analemmatica! Merita certamente uno sguardo Casa Bartoli, uno dei maggiori esempi di liberty riconoscibile per le balconate verdi e le classiche decorazioni con foglie che scendono a cascata in facciata.