di redazione@itinerarideisapori.it
Montella dista una trentina di chilometri da Avellino e si trova nel Parco regionale Monti Picentini, rinomato per la bellezza del paesaggio. Il paese è circondato da monti dell’Appenino campano che sfiorano i 1800 metri, in particolare il monte Terminio (1786 m). Il fiume Calore nasce proprio nel comune di Montella. Poco distanti si trovano l'altopiano di Verteglia, vasto e ricoperto da faggi, alcuni dei quali secolari; ricco inoltre di fenomeni carsici, come la nota Grotta dei Cantraloni e la Grotta del Caprone. In queste territorio si produce la Castagna di Montella IGP, colombe che nascono dalle spine. Le castagne di Montella IGP sono conosciute per la loro forma tondeggiante che ricorda appunto quella di una colomba.
Caratteristiche
Le caratteristiche distintive della Castagna di Montella IGP sono: pezzatura media o medio-piccola (75-90 frutti per Kg) e appunto la forma rotondeggiante del frutto, con faccia inferiore piatta, base convessa e sommità ottusa mediamente pelosa. Ha polpa bianca, croccante e di gradevole sapore dolce. La buccia è sottile e di colore marrone carico, facilmente distaccabile.Dalla forma della castagna risale l'etimologia del nome della varietà Palommina che in dialetto campano si traduce in “palomma”, colomba appunto. La Castagna di Montella IGP si presta a svariati impieghi sia fresca sia allo stato secco, in guscio o senza, grazie alle sue caratteristiche di fragranza, sapidità e serbevolezza. Particolarmente rilevante è il suo contenuto di carboidrati, quasi del tutto assenti sono invece le proteine.
Cenni storici
La presenza del castagno nell'area risalirebbe ad un periodo compreso fra il VI ed il V secolo a.C. Da allora la castagna è parte del paesaggio che venne portata nel XIX secolo, negli Stati Uniti e in Canada, al seguito degli emigranti, ed ancor oggi questi due Stati assorbono oltre la metà della produzione. La “Castagna di Montella” è stato il primo e unico caso in Italia in cui sia stata riconosciuta da parte del Ministero dell'Agricoltura la Doc nel 1987. Nove anni dopo arriva l'IGP, il riconoscimento comunitario.
Gastronomia
Utilizzate per preparare le caldarroste, le castagne di Montella sono particolarmente richieste dall'industria di trasformazione per preparare marron glacés, marmellate, al naturale e purea. Nel periodo natalizio è immessa sul mercato la famosa Castagna del Prete, realizzata con le castagne in guscio essiccate, tostate e successivamente idratate con acqua. Una volta sgusciate hanno un colore marrone intenso e un sapore molto caramelloso. La zona di produzione, uno dei pochissimi territori di montagna coltivato in modo naturale, comprende il Terminio-Cervialto un’area che abbraccia, oltre a Montella, anche i comuni di Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Nusco, Volturara Irpina e Montemarano (contrada Bolifano).
Consorzio di Promozione e Tutela della Castagna di Montella
c/o Comunità Montana del Terminio-Cervialto
Via Don Minzoni
83048 Montella (AV)
Tel. 0827 60 90 06