OLTREPÒ E TERRE PAVESI EVENTO A VINITALY 2023

Riceviamo da Ufficio Stampa Magenta Bureau e volentieri pubblichiamo.

Foto bottiglie di vino oltrepo vinitaly 23 ids

Lunedì 3 aprile presso la sala Polivalente del Palaexpo Lombardia si è tenuto l’evento “Oltrepò e Terre pavesi: dal territorio alla tavola” organizzato dall’ente camerale pavese.

Condotto da Carlo Passera, giornalista di Identità Golose, la masterclass ha portato in primo piano le peculiarità del territorio pavese attraverso la degustazione di due eccellenze: vino e riso. In particolare gli invitati hanno assaggiato Metodo Classico, un Pinot nero, un Buttafuoco Storico ed un risotto cucinato con Carnaroli da Carnaroli pavese. I due relatori, Carlo Veronese, Direttore del Consorzio Vini Oltrepò e Sergio Barzetti, rinomato chef conosciuto al grande pubblico grazie a “La prova del cuoco”, nonché ambasciatore del brand Carnaroli da Carnaroli pavese dal 2016, hanno esaltato gusti e sapori della provincia lombarda ad un pubblico di settore.

Il Vino

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Da oltre duemila anni sulle colline a sud del Po si coltiva la vite, da cui nascono i vini DOC, DOCG dell’Oltrepò Pavese e IGP Provincia di Pavia. La posizione infatti, sul 45° parallelo, fa da sempre di quest’area della provincia di Pavia la patria di grandi vini di qualità; basti pensare che sono 13.269 gli ettari vitati (oltre il 55% di quelli presenti in Lombardia), dei quali ben 11.102 iscritti alle diverse denominazioni (il 70% di quelli lombardi). La varietà di vitigni è notevole, molti dei quali autoctoni come la Vespolina (detta anche Ughetta) e l’Uva rara.

Sono loro, con la Croatina, a costituire le basi dei più storici e rappresentativi vini del territorio. Primo fra tutti, la Bonarda, in versione ferma o vivace, piacevolmente tannica, spesso amabile, perfetta da abbinare soprattutto a salumi e piatti ricchi come gli agnolotti di stufato o il bollito misto. Di grande corpo e dalla storia affascinante, il Buttafuoco è uno dei vini più simbolici da degustare: il suo carattere muscolare traspare anche dal nome, “butta il fuoco”, e con il suo aroma speziato accompagna grandi carni e cacciagione.

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Assolutamente unico, il Sangue di Giuda è prodotto esclusivamente in una piccola area dell’Oltrepò orientale e si caratterizza per un ridotto tenore alcolico e per la sua dolcezza: frizzante o spumantizzato, con un bouquet fruttato e di confettura, si abbina a dolci e frutta fresca. Tra i bianchi, molto diffuso il Riesling, italico e renano, dal profilo aromatico inconfondibile e dalla piacevole mineralità. Inoltre il Moscato, spesso vinificato in versione spumante, piacevolmente dolce e fragrante, è perfetto con la pasticceria o, secondo un’antica tradizione, con la coppa stagionata.

Un grande vitigno internazionale, che però qui ha trovato casa e va assolutamente assaggiato: il Pinot Nero. Capriccioso e sublime, il Pinot Nero è giunto in provincia di Pavia almeno all’inizio del XIX secolo ed è diventato anche qui la più importante base spumante; ancora oggi da questo eccezionale vitigno si ottiene soprattutto Metodo Classico bianco o rosé. Caratterizzati da ottima acidità e dalla pienezza e ricchezza che solo il Pinot Nero sa conferire, gli spumanti dell’Oltrepò Pavese sono perfetti a tutto pasto e per ogni occasione.

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