di Camillo Pisano
Finalmente dopo tanti suggerimenti di amici intenditori e innamorati della buona cucina sono arrivato a Napoli per andare a cena al ristorante a Taverna d'e Zoccole, il locale si trova in Vico Lungo Gelso 96 nei Quartieri Spagnoli Napoli. . .
I Quartieri Spagnoli un tempo
Sorgono intorno al XVI secolo, ad opera dell'architetto senese Giovanni Benincasa e del napoletano Ferdinando Manlio, per volontà dell'allora viceré Pedro de Toledo, al fine di acquartierare le guarnigioni militari spagnole destinate alla repressione di eventuali rivolte della popolazione napoletana, oppure come dimora temporanea per i soldati che passavano da Napoli in direzione di altri luoghi di conflitto e, allo stesso tempo, in qualità di edilizia popolare atta ad ospitare i numerosi abitanti che, in quegli anni, dalle campagne circostanti si erano stabiliti nella capitale del regno. Fin dall'epoca della loro nascita, i quartieri spagnoli presentarono fenomeni di criminalità e soprattutto prostituzione, legata alla continua ricerca di "divertimento" da parte dei soldati spagnoli. Nonostante l'emanazione, da parte del viceré di Napoli, don Pedro de Toledo, di alcune apposite leggi tese a debellare il fenomeno, il quartiere rimase nel tempo sempre un'area di grandi difficoltà sociali della città partenopea.
I Quartieri Spagnoli oggi
Nel settembre del 2012 è stata aperta, in prossimità dei Quartieri Spagnoli, la stazione Toledo della Linea 1 della metropolitana di Napoli. Durante gli scavi per la realizzazione della seconda uscita della stazione, in piazza Montecalvario, sono state rinvenute tracce di insediamenti abitativi dell'Età del ferro del 1500 a.C. circa. In piazzetta Santa Maria degli Angeli, invece, sono stati ritrovati reperti della Napoli medievale. La zona ha cominciato così a conoscere una riabilitazione dal punto di vista turistico. Grazie alla particolare conformazione urbanistica, ai nuovi negozi e punti di ristorazione, ai piccoli mercati di pesce e ortofrutticoli che vi stazionano all'interno, all'apertura della nuova stazione metropolitana e, in generale, al folklore che la zona conserva, i Quartieri Spagnoli sono non di rado punto ricercato dalle foto di curiosi e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Inoltre, la zona ha cominciato ad accogliere negli ultimi anni un significativo numero di studenti universitari, italiani e stranieri, che prendono in affitto appartamenti o singole stanze, grazie anche alla vicinanza con alcune sedi delle Università Napoletane.
Quindi, in questa privilegiata e fortunatissima posizione strategica nel cuore della città. In una delle zone più storiche di Napoli. Apre A Taverna d'e Zoccole, il luogo ideale, dove fermarsi a pranzo e a cena per chi abbia voglia di stare in un ambiente caldo e accogliente. Accolto dai sorrisi e dalla simpatia del patron Aldo Civale, e i suoi più stretti collaboratori Alessia, Renato e Umberto. Ho iniziato la cena in compagnia di due miei amici. Il menu offre invitanti piatti, maggiormente basati su pesce di ottima qualità e non solo. Come mi diceva il patron Aldo Civale tassativamente tutta la materia prima dei prodotti che vengono selezionati per il ristorante deve essere di assoluta qualità. In particolare il pesce arriva pescato tutte le mattine. L’offerta del menù è molto intrigante e sfiziosa. Di fatto la taverna è dedicata a chi ama i veri piaceri della vita.
Chi è Aldo Civale
Aldo, napoletano di nascita, segue i suoi studi fino a diventare un insegnante, lavoro che porta avanti per circa 40 anni. Ma l’uomo è eclettico pieno di risorse sia dal punto di vista umano che professionale. Ama tutto quello che è autentico nella vita. La sua professione di insegnante le sta un po’ stretta quindi programma e apre assieme alla sorella Milena e al fratello Attilio una serie di attività. Innanzitutto aprono dei negozi di abbigliamento moda tra Napoli e Portici, che sono rimasti aperti per circa 40 anni. Alcuni poi sono stati chiusi, rimane ancora aperto a Portici il negozio per bambini “il dondolo”, gestito da Milena. Ma da amante dei piaceri della vita Aldo non si ferma qui, in particolare la sua passione per il buon cibo è le sue eccellenti capacità umane lo portano a pensare nel 2003 di aprire un locale da favola a Portici, (le stalle del Generale), ristorante che poi apre nel 2005 è dura fino al 2010.
La fortuna in questo caso non assiste Aldo, da buon visionario quale è, aveva anticipato di 20 anni quello che doveva fare venti anni dopo. La gente del posto non aveva capito granché del locale, il quale non era nato solo per mangiare ma anche per emozionare sia dal punto di vista del cuore, sia da quello del cibo. La gente arrivava da tutta la Campania e non solo, aveva dei buongustai affezionati, che arrivavano persino da tutta Italia, invece che da Portici. Quindi come tutte le favole chiude nel 2010. Ma Aldo non si scompone più di tanto, come dicevo non si ferma mai, così decide assieme alla sorella Milena e al fratello Attilio di aprire nel 2018 la vineria senza cucina a Portici, un locale dove si servono i migliori vini italiani affiancati da formaggi e salumi di ottima qualità, con anche qualche piatto particolare cucinato con amore.
La vineria praticamente la gestisce Attilio, mentre Milena rimane concentrata sul “Dondolo”. Aldo invece si piazza nel nuovo locale la Taverna de Zoccole Napoli. Il locale apre il 28 maggio 2021 ed è subito un successo, non solo per il nome, (spieghiamolo subito onde evitare equivoci, zoccole, perché le prostitute di allora, indossavano ai piedi zoccoli di legno per far rumore mentre camminavano e far scappare i topi che si aggiravano nel quartiere all’epoca privo di luce). La taverna risale al 1500 a suo tempo erano luoghi del malaffare. Come tante altre taverne in quel periodo erano frequentate da prostitute e malandrini addirittura in una delle taverne per un gioco sbagliato dei dadi fu sfregiato il Caravaggio.
Perché aprire nei Quartieri Spagnoli, e perché la scelta di mare?
Aprire per me e i miei fratelli una taverna nei Quartieri Spagnoli di oggi è una cosa che ci piace “assaje”. Oggi questi posti sono veramente il crocevia di un pubblico nazionale e internazionale che arriva a Napoli per rivivere la storia. Poi perché qui il mare rimane a due passi da noi, e il mio sentirmi uomo di mare, “quindi quasi un pescatore”, ha fatto sì che questa passione per il mare, la mettessi nei piatti che la Taverna propone.
Quindi il pesce è sempre fresco?
Per me pescare il pesce di giornata e portarlo nei piatti dei nostri avventori è qualcosa di indescrivibile. Il pesce che stiamo proponendo in questo periodo per esempio, è il pesce azzurro, peschiamo spesso un pesce che si chiama palamica, questo pesce è della famiglia degli sgombroidi, praticamente un piccolo tonno, ma contiene omega tre, dieci volte superiore al tonno, noi lo esaltiamo con finocchietto selvatico, una grattugiata di buccia di limone. Per non parlare di un nostro carpaccio di tonno tagliato sottile, sottile aggiungendo poi dei capperi, una grattugiata di arancio, una goccia di limone, una foglia di menta e del sale marino. Mentre te lo mangi chiudi gli occhi e sei in mezzo al mare.
Alla fine com’è dolce abbiamo scelto “u babba”, forse il più banale dei dolci in lista, ma non ci siamo pentiti ha allietato la nostra serata. Dopo abbiamo proseguito con una bella passeggiata notturna nei luoghi più belli della città. . .
Napoli città immensa di bellezza e gioia di vivere.
'A Taverna d'è Zoccole
Vico Lungo Gelso, 96
80134 Napoli
@atavernadezoccole
Tel. +39 3332302051