di Carmine Maione
Da sinistra: Francesco Sirano Direttore del PaErco, Dario Franceschini Ministro dei Beni Culturali e Massimo Osanna Direttore dei Musei dello Stato
Il mito di Ercole inaugura la nuova fase della vita del Parco Archeologico di Ercolano. La resilienza di un intero territorio ispirata dalla forza del figlio di Zeus (Giove per i Romani) energia pura in questa fase di pamdemia da Covid, per rilanciare uno degli attrattori turistici più conosciuti al mondo. La nuova identità visiva legata al mito di Ercole, l'eroe che dà il nome alla citta, è incentrata sul ‘nodo’ con il quale si allacciava al collo la pelle del leone di Nemea. Il nodo rappresenta il collegamento tra la città antica e quella moderna, il Parco e il territorio, il passato e il futuro, il mare e il Vesuvio, la ricerca e la valorizzazione. Un’importante operazione strategica di ‘destination branding’. La presentazione di questa nuova fase, basata sulla connessione tra antico e moderno e sulla partecipazione e il coinvolgimento del pubblico, mai come ora rappresenta la forza e la resilienza di una comunità che vuole superare uno dei momenti più difficili della storia.
'Il Mito con il futuro intorno' dà il via alla nuova programmazione pluriennale del PaErco, illustrato nel video di due minuti e 30 secondi presentato alla stampa in una conferenza online, con immagini travolgenti e un claim potente che attraggono e promettono bellezza in una sorta di osmosi tra la città antica e quella contemporanea. Fa da sfondo la maestosità del Vesuvio, vigile e seducente, come una madre che non toglie mai lo sguardo dalle sue creature, sempre pronta a dare man forte a un territorio che ha prima ferito e poi allevato. Ha reso fertile la terra che lo circonda così come la creatività delle genti che vivono abbarbicate alle sue pendici. Ad annunciare la nuova identità visiva e il programma pluriennale di eventi è il direttore del PaErco, Francesco Sirano, sin dal suo insediamento impegnato a tessere insieme a una squadra di esperti la rete e le connessioni con gli stakeholder e i cittadini per permeare il tessuto più profondo della grande comunità del Miglio d’Oro. Già, proprio con quel Miglio d’Oro che unisce i comuni costiero-vesuviani con l’obiettivo di ricreare la magià che a partire dal XVII secolo riuscì ad attrarre i grandi intellettuali e i ricchi dell'aristocrazia europea in quello che fu consegnato alla storia come 'Grand Tour'.
Tra le novità annunciate da Sirano spiccano le due mostre, quella sull'ebanistica e i materiali lignei che sarà allestita alla Reggia di Portici accanto agli ambienti che nel '700 erano occupati dall'Herculanense Museum e dove inizialmente veniva dato impulso agli scavi di Ercolano (1738) per volere del re di Napoli Carlo di Borbone, e quella sul cibo dell'epoca romana, le cui tracce sopravvissute al tempo e alla furia del Vesuvio mostrano ancora una volta la continuità tra mondo antico e contemporaneo. A suggellare lo stretto legame tra il PaErco e il Packard Humanities Institute, operante in Italia attraverso l’Istituto Packard per i Beni Culturali dando vita anche ad Ercolano a una collaborazione che da alcuni anni si traduce in un partenariato pubblico-privato di assoluto valore, è stata la presenza di Jane Thompson, incaricata dalla Fondazione filantropica californiana. Presto, proprio grazie al contributo di PHI, saranno cantierati nuovi interventi e arriveranno i progetti esecutivi per procedere all’apertura delle Terme Suburbane e per connettere il PaErco direttamente al mare e all’antica linea di costa.
Contatti:
www.ercolano.beniculturali.it