di Giuseppe Casagrande
Dopo il trionfo londinese, nuovo exploit delle bollicine trentine a Venezia all'"International Wine Trophy" con il Trentodoc Rondò 2018 di Igor Delaiti (Aldeno)
Dopo il trionfo londinese al «The Champagne & Sparkling Wine World Championships», nuovo exploit a Venezia delle bollicine trentine all'"International Wine Trophy" che nei giorni scorsi ha ospitato nella splendida cornice di Villa Farsetti, la sontuosa residenza della nobiltà veneziana, la "Grande Festa del Vino". Quattro le categorie in concorso: vini spumanti, vini bianchi, vini rossi, vini dolci. Nella categoria spumanti con il punteggio di 92 centesimi si è imposto Igor Delaiti con il Trentodoc Millesimato "Rondò" annata 2018. Al secondo posto si è classificato il Durello Brut Selvaggio Federico II della casa vinicola Bastianello di Gambellara con 90,25 centesimi e al terzo posto l'Allure Rosé metodo classico Sartieri 1931 dell'Oltrepo' Pavese con 90 centesimi. Ha sfiorato il podio il Prosecco Extra Brut Valdobbiadene Superiore Docg di Danilo Vettoretti con 89,75 centesimi.
Il "Rondò" 2018, Chardonnay in purezza di tre diversi vigneti, 40 mesi sui lieviti
Il «Rondò» 2018 di Igor Delaiti ha conquistato la giuria - si legge nella motivazione - per l'eleganza, la morbidezza e la complessità. Il bouquet di questo Blanc de Blancs, 40 mesi sui lieviti, residuo zuccherino 7 grammi, sboccato a gennaio, frutto di tre microvinificazioni di uve Chardonnay provenienti da tre diversi vigneti posti ad altitudini dai 250 ai 500 metri, con passaggio in legno di una sola partita, ricorda la mela, la banana e la pesca bianca, con un tocco di esotico, mentre in bocca esprime la complessità dei grandi spumanti metodo classico trentini.
La cantina Delaiti premiata anche per il blend Borgognoni Rosso 2020
Grande soddisfazione in casa Delaiti anche per il secondo posto conquistato nella categoria vini rossi dal Borgognoni Rosso annata 2020 premiato con il punteggio di 91,25 centesimi alle spalle del Savignone Poderi Morini di Oriolo (Faenza) che ha conquistato il gradino più alto del podio con 93 centesimi. Vino antico quanto il vitigno da cui nasce (il romagnolo Centesimino) Alessandro Morini e la moglie Daniela hanno voluto dedicare questa autenica "chicca" al mitico Luigi Veronelli che negli anni Novanta del secolo scorso aveva sentenziato che il nome Centesimino era riduttivo per questo grande vitigno autoctono, per cui preferì chiamarlo Savignone, italianizzando così il termine dialettale romagnolo "Savignon".
La consegna del "Venezia Intenational WineTrophy" a Igor Delaiti.
Vino ancestrale, questo Savignone è vinificato con uno stile antico come il Borgognoni Rosso di Igor Delaiti che nasce da un blend di uve Teroldego (80%) e Lagrein (20%) nel vigneto storico della famiglia ad Aldeno. Un vino dal colore rubino e dal bouquet che ricorda la prugna, la ciliegia matura, i piccoli frutti con una nota speziata. Vellutati i tannini, che invogliano ad un secondo, piacevolissimo sorso. Oltre al Savignone Morini e al Borgognoni Rosso Delaiti, nella classifica di merito del concorso veneziano troviamo con un punteggio di 90,75 centesimi l'Amarone 2016 della Cantina Castello di Soave e il Refosco 2019 dal Peduncolo Rosso di Ornella Bellia (Pramaggiore). Seguono con 90,50 centesimi il Montepulciano d'Abruzzo Prima Madre 2016 La Quercia Santa Pupa Morro d'Oro (Teramo) e il Valpolicella Ripasso 2016 della Cantina Castello di Soave. Infine con 90 centesimi il Sammarcello Barone di Serramarrocco 2020 e il Lizeni 2020 Isola dei Nuraghi Paleos Vini di Badesi (Sassari).
Vini bianchi, Friuli Venezia Giulia e Slovenia fanno incetta di riconoscimenti
L'austriaco Helmut Gangl vincitore del "Venezia International Wine Trophy".
Nella categoria Vini Bianchi il Friuli Venezia Giulia e la vicina Slovenia hanno fatto incetta di riconoscimenti. Premiati con il punteggio di 90,75 centesimi il Woman Vision 2020 Colja Josko di Sgonico (Trieste) e il Lison Docg 2021 Ornella Bellia di Pramaggiore (Venezia). Con 90,50 punti il Soave Pressoni 2018 della Cantina Castello di Soave (Verona). Ex aequo con 90, 25 punti la Vitovska IGT 2018 Colja Jozko di Sgonico (Trieste), il Friulano 2020 Doc Isonzo di Ivan Sosol, località Lenzuolo Bianco (Gorizia), il Pinot Grigio 2021 Borgo Veritas Maron di Brugnera (Pordenone), il Sauvignon 2021 di Danilo Mavric, Dobrovo, Goriska Brda (Slovenia) e il Rosato 2021 di Ornella Bellia (Pramaggiore).
Trionfo austriaco (Helmut Gangl, Illmitz) nella categoria vini dolci e passiti
Colja Vesnaver (al centro) dell'azienda Jozko di Sgonico, premiata a Venezia.
Trionfo austriaco nella categoria Vini dolci e passiti. Helmut Gangl proprietario della tenuta di famiglia (5 ettari) in quel di Illmitz (siamo al confine tra la regione austriaca del Burgenland e l'Ungheria, località famosa per il romanzo d'esordio della scrittrice triestina Susanna Tamaro "Illmitz"), ha fatto man bassa di premi con i suoi vini dolci, passiti e Eiswine. Vini straordinari come si può notare anche dai punteggi assegnati dalla giuria. Come miglior vino dolce con 95 centesimi è stato premiato il Traminer Trocken Illmitz di Helmut Gangl. Sul gradino più alto del podio anche il Riesling Trockenbeerenauslese 2017 Illmitz di Helmut Gangl con 93,75 centesimo, mentre ex aequo con 92,75 centesimi sono stati premiati lo Zweigelt Trockenbeerenauslese 2008 Illmitz e il Pinot Blanc blanc Trockenbeerenauslese 2006 Illmitz sempre di Helmut Gangl. Giustificata la commozione del vignaiolo austriaco quando, alla consegna del trofeo, la platea gli ha tributato una calorosissima (e meritata) standing ovation. In alto i calici. Prosit.