Dal Trentino alla Sicilia tutte le etichette premiate in occasione della settima edizione del concorso enologico nazionale dedicato ai vini rosa, rosati, rosé. Un boom che fa da contraltare al declino dei vini rossi.
C'è chi parla di un vero e proprio boom, c'è chi la considera una moda passeggera destinata come tutte le mode ad esaurirsi con il tempo. Stiamo parlando dei vini rosati. A questo punto la cosa migliore è dare spazio ai numeri. E i numeri confermano, ormai da qualche anno, una tendenza incontrovertibile: declino inarrestabile dei vini rossi (tranne alcune etichette storiche: Sassicaia, Tignanello e San Leonardo) e spettacolare balzo sul mercato dei vini rosé: bollicine, ma non solo: dagli spumanti metodo classico "Blanc de Noirs" al Prosecco frizzante rosé, dal Chiaretto di Bardolino e della Valtenesi ai Cerasuolo d'Abruzzo, dai rosati della Campania ai rosati salentini per non parlare dei rosati toscani (Maremma in primis) e siciliani, solo per citare alcuni esempi. E tutto ciò sulla scia del successo internazionale dei vini provenzali, punto di riferimento di questa particolare tipologia di prodotto. I vini rosati stanno vivendo un momento magico grazie soprattutto alle nuove generazioni e al pubblico femminile che ama vini freschi, sapidi, leggeri, meno concentrati, meno alcolici, meno opulenti. In una parola: meno impegnativi.
Bentornato Chiaretto, bentornata Schiava, bentornato Lambrusco
Nei giorni scorsi conversando con l'amico Gianpaolo Girardi di Proposta Vini in occasione dei festeggiamenti per i 300 anni della tenuta dei marchesi Guerrieri Gonzaga a Borghetto d'Avio, abbiamo convenuto che per anni abbiamo bevuto molto "legno" (vini barricati) e fiumi di tannini. Ora basta. E allora bentornata la Schiava, bentornato il Chiaretto, bentornato il Lambrusco, bentornato il Valpolicella d'annata. E bentornati tutti quei vini della quotidianità che hanno accompagnato per secoli i piatti della nostra cucina destinata - siamo ormai ad un passo dall'incoronazione - a diventare patrimonio universale dell'Umanità.
Rosa, rosati, rosé: dal Trentino alla Sicilia, dal Veneto alla Puglia
Ai vini rosati anche quest'anno Renato Rovetta ha dedicato un guida dal titolo emblematico: "La Guida al bere rosa: rosa, rosati, rosé". La presentazione in diverse regioni del BelPaese: in Lombardia a Brescia con la Delegazione Ais, a Lecco con la rappresentanza Onav al completo, in Toscana, nella Maremma, con Elisabetta Ceccariglia presidente dell’Associazione RosaeMaris. Ed ancora: nelle Marche, in Sicilia ospiti della Delegazione Ais di Trapani, in Campania ospiti del Consorzio del Sannio, in Trentino con le Donne del Vino alla Cantina Sajni Fasanotti di Mori. La presentazione nazionale a Roma con una grande partnership, Decanter Wine Academy di Serena Specchi e con le Masterclass dedicate ai territori che sono la culla dei vini rosati. Le degustazioni si sono susseguite alla presenza dei produttori nei rispettivi banchi d’assaggio. Davvero emozionante vedere più di seicento persone assaggiare solo vini rosa, rosati e rosé.
La settima edizione del Concorso enologico dedicato ai "Vini rosa"
E dopo il successo di Roma è stato un piacere ritrovare più di trecento produttori coinvolti nella nuova edizione – la settima – del Concorso Enologico Nazionale dedicato ai Vini Rosa. "Rosa Rosati Rosé" è l’unica guida a livello nazionale, un punto d’incontro dove produttori, ristoratori, addetti ai lavori e wine lover si trovano per potersi confrontare con questa tipologia di vini. Tre le commissioni di degustazione composte da trenta giudici, nazionali e internazionali, che hanno dato i loro giudizi per premiare con le "Quattro Rose", la "Rosa d’Oro" e la "Gran Menzione" i vini che hanno partecipato al Concorso dedicato a questa categoria. All’interno della Guida anche quest'anno è dato ampio spazio a chef e cuochi che hanno abbinato i Vini Rosa alle ricette che propongono nei loro ristoranti. Inoltre le aziende vincitrici del "Premio Etichetta" saranno premiate da un gruppo di professionisti composto da wine lover, grafici, giornalisti e personaggi legati al mondo del vino.
La nota distintiva dei vini rosati è la piacevolezza: al naso e in bocca
La grande novità di quest’anno è il matrimonio dei vini rosati presenti in guida con le più popolari pizze italiane. "Pizza in Rosa" questo il titolo del nuovo format. Ai giudici commissari del Concorso è stata presentata la nuova scheda di valutazione dedicata espressamente ai "Vini Rosa" dove emerge - per la prima volta nel giudizio tecnico - il termine "Piacevolezza" intesa come sensazione e intensità olfattiva al naso e armonia del gusto al palato. Ricordando sempre che il Vino Rosa è molto più complicato da interpretare dai vini Bianchi e Rossi. Per ottenere un buon rosato il produttore deve lavorare in sintonia con l’agronomo e con l’enologo, cercando nel "terroir" la migliore posizione per quel vigneto che diventerà Vino Rosa, e in cantina per curare la tempistica per estrarre il colore e non perdere quei delicati profumi che danno la "piacevolezza" e rendono questi vini dal fascino intrigante con l'aperitivo e gioviali a tavola, anche a tutto pasto.
In alto i calici. Prosit!
di Giuseppe Casagrande