di Giampietro Comolli
Neanche una ora di strada da piazza Duomo a Milano e sei già in un altro mondo, i colli e le colline appenniniche dell’Oltrepò….in questa occasione “Pavese”. Una terra vocata al paesaggio ambientale e al vino, è l’Oltrepò Pavese, o solo Oltrepò, senza alcuna aggiunta perché è da sempre così, ma con il vezzo dell’articolo sempre, alla lombarda! Superato il caratteristico e storico Ponte della Becca del fiume Po e una serie di cascine agricole padane che hanno fatto la storia della agricoltura italiana, dal riso allo zucchero, dal frumento al mais con tante stalle di Pirocco, Cassino, Vescovera ecco che si scorge la rocca-sasso di Stradella, quella punta d’asino o cresta di gallo come semplificano a volte i geologi per spiegare quanto la crosta terrestre africana spinge contro il continente europeo fino al 45° parallelo fino alla pianura padana.
Questo incontro fra galassie terracquee ha creati i crinali, le valli, i pendii spesso irti e ripidi, scoscesi e difficili da coltivare (ancor meno guidare un trattore) che rendono l’Oltrepò assai diverso dalle imperturbabili addormentate colline toscane. Prendiamo per Valle Scuropasso, una delle valli più note, territorio aperto, strada di fondovalle immersa, veramente coperta di vigne, si va oltre Scorzoletta, si scavalla verso Montalto Pavese dove si incontra, a inizio paese in località Cella, una piccola cantina che merita la vitivinicola Finigeto governata dal giovane Aldo Dallavalle. Produce il Nirò Pinot Nero riserva, di struttura e raffinato; il Baldo Bonarda dell’OP doc in purezza; il 2005 brut millesimato metodo tradizionale Oltrepò Pavese Docg Pinot Nero, fresco e complesso. Ecco un Oltrepò Pavese che sfida, e vince, le furbate locali.
Aldo Dallavalle coltiva 32 ettari di vigna posti fra 250-350 mslm, su terreni difficili, non fertili ma profondi, su grandi placche di sassi stratificati dure e friabili, viti allevate a guyot con impianti ad alta densità per ettaro con basse produzioni, particolarmente curate in termini di potatura, lavorazione terreno, i soli necessari interventi con presidi sanitari in dosaggi minimi, tanto lavoro manuale in vigna. Il Ribaldo Barbera doc Oltrepò Pavese viene affinato per 2/3 del totale in acciaio e per 1/3 in botticelle di rovere caricate con vini di due annate consecutive, segue un anno di invecchiamento. Bel tabarro serale scuro rubino brillante. Bouquet floreale di castagno e acacia, con aroma speziato di mora nera secca. In bocca inizio del sorso fruttato pulito di lampone e mora, tono di foglia di tabacco, un tocco che sa di vaniglia leggera, di sostanza e corpo armonico, con sapidità e titolo equilibrato, sensazioni finali di freschezza e calore.
@amemipiacecon la lepre in salmì oppure il fagiano arrosto ripieno oppure l’osso buco alla milanese oppure con la cassoeula di maiale e verze alla lombarda.
Finigeto az.agr. di Aldo Dallavalle
loc. Cella, 27040 Montalto Pavese (PV)
Tel. +39 3287095347
info@finigeto.com
www.finigeto.com