di Giampietro Comolli
Quelle terre della Toscana centrale , tra Firenze e Siena ma con alcune propaggini più o meno naturali, con terreni diversi nella consistenza e colore, ma morfologicamente simili, verso l’aretino o verso il maremmano, dove il bosco si alterna con i vigneti e le ulivete, qui e là filai doppi di cipressi, sul cucuzzolo una casa colonica, una corte, un borgo una torre. Ecco la Toscana negli occhi e nel cuore di noi italiani, ma anche di tanti stranieri. Innamorati, restii a non tornare e stare lontano. una delimitazione teorica dalla val d’Elsa alla val Pesa, da Greve a Gaiole, da Tavernelle a Poggibonsi. Luoghi oramai noti a tutti, amanti del vino e non solo. Terre bianche e grigie, terre più rosse metallifere, terre coltivate a cereali e boschi cedui, prati ma angoli vitati scelti nei luoghi più idonei del Chianti, della val d’Orcia, da Montepulciano quasi alla val di Cornia. Ma ogni borgo è a se stante: la Toscana è quasi un sigillo della poliedricità e multi fuzionalità e diversità che contraddistingue una Italia unica ma di 1000 comuni.
Circa tremila anni fa gli Etruschi crearono l’Etruria e la Enotria Tellus proprio in questi luoghi oggi segnati da necropoli, cave, grotte. Qui la vite è stata allevata attorcigliata agli alberi di acero, a testucchio veniva chiamata. E’ dei primi decenni del XVIII° secolo con Cosimo III° la prima scelte dei campi delle vigne da impiantare. In questa terra tante sono le cantine, le famiglie storiche, legate a un modo di governare il vino e di guardare sempre ai luoghi migliori per la vite. Così nascono aziende che sono di più tenute, più poderi, anche piccoli, ma ideali, soprattutto quando il vitigno Sangiovese, nelle sue diverse mutazioni naturali, si trasforma nelle diverse Docg e Doc che caratterizzano i distretti dalla via Francigena e la Maremma fino alla val Chiana. Luoghi dell’azienda vitivinicola Carpineto, cinque tenute toscane delle famiglie Zaccheo e Sacchet, per oltre 200 ettari coltivati in maniera sostenibile da Gavorrano a Montepulciano, da Montalcino a Gaville e Dudda di Greve in Chianti.
Oggi guidano l’azienda vitivinicola Tenute Carpineto, Antonio e Francesca Zaccheo con Caterina e Elisabetta Sacchet. Sono 30 le etichette aziendali, dal Montepulciano al Montalcino, vini rossi per lo più riserve di grande struttura e longevi, esportati anche in 70 paesi. Ottimo il Nobile e il Brunello, ma il vino per noi più moderno, attuale, frutto di una esperienza di mezzo secolo ma penetrante, è il Carpineto Dogajolo Toscana Igt Rosso si presenta di color rosso rubino brillante e intenso. Bouquet di fiori gialli secchi, di foglie secche e di vaniglia calda. In bocca è pieno, polposo sostanzioso, esaltazione di durone e marasca maturo e lampone rosso, elegante e asciutto, fresco leggiadro, invitante, tannini rotondi e maturi, finale con tono di liquerizia misto a caffeina su intenso fruttato vinoso molto fine.
@amemipiacecon® paccheri o maccheroni al forno ripieni di ragù di cinghiale oppure bucatini matriciani alla Gricia della Sora Lella oppure la fiorentina scottata di Cecchini oppure la cassoeula milanese con rustin oppure la coratella di agnello.
Carpineto Tenute in Toscana
Dudda, 50022 Greve in Chianti (FI) T
el +39.055.8549062
info@carpineto.com
amzaccheo-sr@carpineto.com
www.carpineto.com